Critic@mente – Posso credere a tutto, purché sia sufficientemente incredibile

Rimaniamo in tema con l’ultimo post e continuiamo a parlare di genre… o meglio di “non genere” e di come vi sia ancora chi “cade” nel tranello del manoscritto ritrovato.

Pensate banalmente al polverone suscitato qualche anno fa dal Codice da Vinci, ai numerosi volumi, saggi, studi, articoli tesi tutti a dimostrare le incongruenze, gli errori e le omissioni di Dan Brown… ma la domanda cruciale è a DanBrown interessava la Verità? Sì quella con la maiuscola, o ha spmplicemente utilizzato uno stranoto stratagemma per dare un manto di credibilità alla sua operazione e suscitare quindi la curiosità dei lettori?

Per citare un caso noto a tutti Manzoni non aveva fatto la stessa cosa? Nievo nel suo Storia filosofica dei secoli futuri non aveva anche lui utilizzato un manoscritto “ritrovato”?

E allora la questione ritorna ad essere il genere, dove ormai le opere, in cui storia e invenzione vanno a braccetto, sono un numero sempre maggiore, pensate ad esempio al Libro segreto di Dante, di cui ho già parlato, e che sfruttano la credulità del lettore meno avvezzo per generare curiosità ed interesse.

Quel che stupisce è come al giorno d’oggi un romanzo sia ancora inteso come verità assoluta, storica, soprattutto nel momento in cui è lo stesso autore a far trapelare questa possibilità… Non lo faceva anche d’Annunzio con il suo Libro segreto? Quel che oggi fa la differenza è l’impatto mediatico di questa operazione (e il ritorno in termini di marketing), grazie al quale il “tranello” diviene più subdolo…

Anche questa volta insomma sembra che la lungimiranza di Wilde abbia colpito; anche nel 2012: “Posso credere a tutto, purché sia sufficientemente incredibile”

Manoscritto ritrovato

Critic@mente – Il porto dell’amore

Ecco un autore ancora troppo poco noto: Giovanni Comisso. Per anni tacciato (ingiustamente) di dannunzianesimo, finalmente sembra acquisire un suo spazio nella storia della letteratura italiana, anche grazie alle nuove ristampe delle sue opere a cura di Longanesi.

Il porto dell’amore (1924), poi ristampato come Al vento dell’Adriatico, sebbene opera prima, porta già tutti i tratti caratteristici dell’autore, soprattutto quella sensibilità e sensualità hic et nunc che risulterà una delle sue caratteristiche più amate e al contempo più odiate, e che trova immediato riscontro nel suo tratto distintivo: una sintassi particolarissima.

Uno scrivere che non rifugge possibili “sgrammaticature” o forzature quando queste siano connaturate con il respiro della prosa, e proprio in quest’ottica sembra quasi che il tessuto prosastico si adatti al naturale respiro del lettore. La stessa punteggiatura più che secondo schemi grammaticali sembra assecondare il respiro, dettarne i tempi; e proprio quando meno te lo aspetti Comisso nella sua scrittura quasi astorica ecco che se ne esce con preziosismi, termini aulici che sembrano quasi discordare con il resto del testo e che invece formano quell’unicum composito che è proprio del modus scribendi del trevigiano.

Da notare in tal senso i ricordi di Fiume, nei quali praticamente (se non in un caso) d’Annunzio non compare, ma dai quali traspare il clima, il ritmo, la vivacità di quei giorni, senza alcuna connotazione politica (verso la quale Comisso era “impermeabile”), ma con la semplicità dell’attimo vissuto e goduto profondamente.

Il porto dell'amore

Te’ con Gabriele d’Annunzio: appuntamento con la cultura alla Feltrinelli di Mestre

5 dicembre 2011 ore 17:00 Feltrinelli di Mestre incontriamo Filippo Caburlotto, ideatore del Progetto Archivio d’Annunzio e autore di numerosi volumi dedicati al Vate per scoprire Gabriele d’Annunzio

30/11/2011 – Gabriele d’Annunzio, poeta, romanziere, esteta, grande appassionato di arte e incontri letterari. Grande amatore, ma soprattutto grande amante di Venezia. Ed è attraverso le parole di Filippo Caburlotto e letture dalle opere del Vate che, sorseggiando Te’ certificato Fairtrade insieme agli ospiti conosceremo e scopriremo questo autore.

Tra annotazioni dai Taccuini, letture di passaggi delle opere, e “racconti di itinerari in una Venezia Imaginifica”, incontreremo personaggi cari al Vate, seduti nei Caffé; Muse e amanti sorprese in Palazzi veneziani e una stroardinaria panoramica sulle opere più famose del Vate come il romanzo veneziano “Il fuoco”.

Filippo Caburlotto, studioso dannunziano, autore di volumi come “D’Annunzio e lo specchio del romanzo: sdoppiamenti, rifrazioni, giochi d’immagini”, “Venezia Imaginifica. Sui passi di d’Annunzio girovagando tra sogno e realtà”, “Gabriele d’Annunzio inediti. 1922-1936. Carteggio con Maria LOmbardi e altri scritti” e curatore di volumi come “Il Fuoco”, è inoltre ideatore del progetto internazionale Archivio d’Annunzio dedicato alla valorizzazione dell’opera letteraria di Gabriele d’Annunzio che coinvolge Università nazionali ed internazionali.

Un te’ delle cinque dai toni artistici, dalle passeggiate immaginarie in una Venezia viva, culla dell’arte. Da letture suggestive, da incontri ai caffé e da piccole incursioni biografiche.

RSVP

Si consiglia la prenotazione scrivendo a eventi.mestre@lafeltrinelli.it

oppure telefonando allo 041 2381371 libreria Feltrinelli e chiedere di Gloria Favaro.

Visite didattiche al Parco del Vittoriale degli Italiani – proposta per le scuole

Un libro di pietre vive, visite didattiche al Parco del Vittoriale degli Italiani per le scuole di ogni ordine e grado

Il parco viene letto come se fosse un libro, pietra dopo pietra in una passeggiata di due ore alla scoperta di Gabriele d’Annunzio tra biografia, storia, arte e letteratura

Il Parco del Vittoriale (nove ettari) è parte integrante del Museo poiché raccoglie statue, massi, una nave incastonata in un colle, un motoscafo antisommergibile, un aereo, l’Auditorium, il Mausoleo, un teatro all’aperto, le automobili, il Museo d’Annunzio segreto dedicato agli abiti e agli oggetti da viaggio che, insieme alla Prioria (la casa di Gabriele d’Annunzio) e il Museo d’Annunzio eroe formano la Cittadella di Gabriele d’Annunzio.

Accompagnati da un’operatrice didattica gli studenti visiteranno per 2 ore il Parco soffermandosi su ciascun cimelio, simbolo, oggetto, motto, disseminato nel percorso, scoprendone il significato e, supportati dall’operatrice, collegandolo ad aspetti biografici, storici, artistici e letterari.

Il parco diventa quindi, attraverso una visita guidata, “un libro di pietre vive” come lo definì il poeta, che passo dopo passo, pagina dopo pagina fa scoprire al visitatore dettagli, analogie con le opere letterarie, ma anche spaccati della vita del Comandante; simboli che ricorrono nel parco; motti che richiamano le imprese e la storia nazionale.

Visite didattiche Vittoriale

Visite didattiche al Parco del Vittoriale degli Italiani – proposta per le scuole http://ping.fm/v6iu6

Intervista alla Marchesa | Archivio d’Annunzio

Intervista alla Marchesa

Il 12 maggio alle ore 21, presso il Teatro fondamenta Nuove di Venezia, va in scena Intervista alla Marchesa, opera di Paolo Puppa, con Milena Vukotic nei panni della Marchesa Casati Stampa, Marco Gambino, e per la regia di Terry D’Alfonso

Londra 1957. Un giornalista siciliano, che sta scrivendo un libro su D’Annunzio e le sue donne, si reca nella dimora della Marchesa Luisa Casati per un’intervista. Ha inizio un dialogo/intervista fra i due che sviluppa in cinque giornate la ricostruzione delle vicende personali della mitica marchesa, la donna più ricca del primo 900.

Il testo di Paolo Puppa trae ispirazione da una figura storica di grande rilievo che qui viene rappresentata anziana e in condizioni economiche ormai disagiate nella sua casa londinese.

L’intervista è un dialogo fra i due personaggi in cui la donna rievoca gli splendori e le bizzarrie del passato, famiglia, amori, amicizia, passioni, collezioni di opere d’arte e di animali esotici, al centro della mondanità intellettuale e artistica europea, tra Milano, Roma, Venezia, Parigi e Capri.

Emerge a tratti, per rapidi accenni e oscure allusioni, l’ambiguo rapporto che si instaura tra la Marchesa e il suo malcapitato intervistatore, vittima e insieme carnefice della Signora, ossessionata dal culto della bellezza e dal legame coi morti.

Visualizza il video di presentazione

via Intervista alla Marchesa | Archivio d’Annunzio.

MESTRE: 15 aprile presso la Feltrinelli presentazione del volume Gabriele d’Annunzio Inediti 1922-1936

Filippo Caburlotto, autore del volume si racconta al pubblico

Emozioni, ricerche, archivi, soffitte e bauli, la storia di uno studioso appassionato di Gabriele d’Annunzio e il ritrovamento dei documenti inediti a Venezia consolidando ulteriormente il rapporto di d’Annunzio con Venezia

MESTRE, ore 18:00 presso la libreria Feltrinelli (Centro Le Barche) Filippo Caburlotto, studioso e appassionato dannunziano si racconta, un monologo, dialogo con il pubblico per entrare nell’anima della ricerca. Cosa si prova ritrovando dei documenti? Che percorso si deve seguire per scoprire il dato temporale? Che cosa si prova ad entrare negli archivi per iniziare a cercare, forse qualcosa che non c’è? Un po’ detective ma con molta determinazione e metodologia, Filippo Caburlotto propone questo dialogo con il pubblico per dimostrare come il forte legame di d’Annunzio e Venezia sia ancora ricco di stimoli.

via http://gabrieledannunzioinediti.wordpress.com/.

 

Gabriele d'Annunzio. Inediti 1922-1936